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Natale in PalestinaNatale di sangue nei Territori occupati da Israele. Nove palestinesi sono stati assassinati, decine sono finiti in manette, una trentina di persone sono state ferite. Oltre Qabatya, Tulkarem, Nablus, Ramallah, Betlemme, Gaza: sono i luoghi dove i militari dello Stato d'Israele hanno portato a termine l'ennesima mattanza. A Betlemme le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno rioccupato la zona a ridosso della Basilica della Natività, che due giorni or sono avevano lasciato per non dare troppo nell'occhio durante le celebrazioni del Natale. >>>continua
genova, ancora genovaancora genova. genova continua a tornare: nei ricordi, nelle strade, nelle manovre repressive che istituzioni e apparati militari portano avanti da un anno e mezzo nei confronti della societa' che e' scesa in piazza in quei giorni e di quella che da allora ha sempre piu' solidarizzato con quel movimento che via via e' andato espandendosi. genova, ancora. e questo e' un tentativo di raccogliere le tappe da Napoli a oggi attraverso le indagini dal basso, gli scritti, le testimonianze, perche' genova non e' stato un momento, ma e' sempre di piu' un divenire. Ad un'anno e mezzo le piazze e le strade sono sempre le stesse, cariche di ricordi e di rabbia, e uguale e' la voglia di dire no alle intimidazioni. Genova diventa cosi, con la sua ridondanza e la sua presenza, sempre piu un esempio del soffocamento del diritto al libero pensiero. materiali >>
Thing.net chiude?A causa delle pressioni della Dow Chemical, il provider Verio, di proprietà della giapponese Ntt, ha deciso di non concedere più a partire dal 28 febbraio la connessione al server Thing.net, che da oltre dieci anni ospita centinaia di siti di artisti, istituzioni artistiche come il Museum of modern art di New York, case editrici... continua >>
Prove generali di golpeSi è scatenata in Venezuela un'offensiva su larga scala che mira in primo luogo a far cadere la presidenza di Hugo Chavez Frias . Quella che si autodefinisce "opposizione democratica" e che in realtà è costituita dalle vecchie elites di potere, rappresentate dal presidente di un sindacato corrotto (CTV) e dal presidente della confindustria (Fedecamaras), è passata nel giro di pochi giorni da uno "sciopero generale" del tutto fallimentare a causa dello scarso seguito avuto tra i lavoratori, ad un vero e proprio piano di serrate e sabotaggi industriali. I settori maggiormente colpiti sono stati quello agroalimentare e, ovviamente, quello petrolifero. Solo le organizzazioni popolari ed i lavoratori permettono al settore petrolifero ed al paese di continuare a resistere. Questo proprio perchè in Venezuela il petrolio serve a finanziare politiche sociali.
D19-21: Tango Argentino e piquete global!Ad un anno dalle rivolte [ 1 | 2 | 3 | 4 ] del 19 e 20 dicembre 2001 l'Argentina continua ad essere un laboratorio di innovazione delle forme della politica e di governo della moltitudine. Nella Casa Rosada, Duhalde e Menem cercano un accordo per vincere le prossime elezioni e Lavagna si affanna per riuscire a saldare il debito con l'FMI, limitandosi a parlare di questo dicembre come di un problema di sicurezza. Intanto i movimenti organizzano due giorni di azioni diffuse ed eterogenee [1| 2| 3 ] che confluiranno, il 20 dicembre in un corteo unitario fino a Plaza de Mayo. A livello globale l'Argentina contamina forme e pratiche del movimento dei movimenti e azioni [1| 2] e proteste elettroniche contro il mercato finanziario e il neoliberismo si diffondono in tutto il pianeta [1 | 2]. Il 21 dicembre sarà una giornata di azione Globale in cui liberare spazi metropolitani e creare un baratto di desideri e sogni per cospirare insieme all'Argentina. Appelli e adesioni per D19-20 D21 Global action day | dossier Argentina sommario: D 19 | D 20 | azioni e piazze | radio + video >>> continua
Deportati a morteCondannati a morte. Privati del diritto di asilo politico e anche di quello più elementare di un interprete che li potesse aiutare a chiederlo. Una famiglia di siriani è stata così respinta dall'aeroporto di Malpensa dopo essere stata tenuta prigioniera per quattro giorni. Respingimento che con molte probabilità costerà la vita a Muhammad Sa'id Al-Sahri e il carcere a sua moglie e i quattro figli, ritenuti oppositori del governo siriano. Il rimpatrio è avvenuto il 29 novembre scorso e da quel momento di lui non si hanno notizie. Sorte analoga anche per Khairi contro il cui rimpatrio in Tunisia, verso una morte certa, non è stato possibile fare niente dato che, per rendere operativo il provvedimento, si è volutamente aspettato che la Corte di Strasburgo chiudesse. L'appello di Amnesty International Aggiornamenti: Firma l'appello di Amnesty International al governo italiano La famiglia siriana rischia la tortura: lettera del Cir al governo Interrogazione dell'Udc Approfondimenti: [ Consiglio Italiano per i Rifugiati || Documenti su immigrazione e asilo || Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione || No border network || Il regime della migrazione globale || Deportation class || Deportation alliance ]
La grande onda-> NEW Traduzioni: francais| english| deutsch| espanol| portuguese| Continua l'ondata repressiva in Italia, si respira sempre più aria di "nuovo" regime. All'alba del 4 dicembre, su mandato della magistratura genovese, sono state indagate 23 persone in diverse città italiane. Sono state anche effettuate 45 perquisizioni. Le accuse sono di devastazione e saccheggio (reati che prevedono pene da 8 e 15 anni e che difficilmente vengono contestati), fabbricazione, porto e detenzione di materiale esplosivo, porto e detenzione di arma impropria, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il gip Elena D'Aloisio ordina i provvedimenti di custodia cautelare per 9 dei 23 indagati (altri quattro sono di arresti domiciliari, sei obblighi di dimora e quattro obblighi di presentazione all'autorità giudiziaria), provvedimenti assunti a distanza di un anno e mezzo dai fatti. Il tutto all'indomani della scarcerazione degli attivisti arrestati il 14 novembre scorso. Lo spettacolo continua, proprio nei giorni in cui viene proposta l'archiviazione del caso Placanica e Diaz. E si torna a parlare di Genova: le accuse contestate ai nuovi arrestati sono tutte relative ad episodi del G8 di Genova 2001, compreso quello tragico che si concluse con l'assassinio di Carlo Giuliani: come dire che la giustizia e' uguale per tutti, la legittima difesa no. Appare ora l'idea che sia punibile anche la compartecipazione psichica. - D14 manifestazioni a Genova [ 1 | 2 ] - ore 19.28 aggiornamento Aggiornamenti radio dal corteo [ 1 | 2 ] Radio:Global Radio Project | Radio Nuocere | HumanPhoneIndymediaPatch | Radio Onda Rossa - mobilitazioni passate - comunicati di solidarieta' - treni speciali per Genova: Napoli | Milano | Roma e altre città
Fermate quella renna!Copenhagen: il vertice EU chiamato a decidere dell'allargamento a est dell'Unione è terminato. Sono terminate anche le numerose azioni di protesta e i cortei (solo sabato erano almeno tre): le varie anime del movimento hanno organizzato infatti una serie di iniziative, workshop, seminari, azioni di strada e meeting sindacali, culminati con le manifestazioni di sabato 14, con molte migliaia di persone per le strade della capitale danese. Diversi cortei e diversi metodi di lotta, ma un mostro comune da combattere: una politica liberista confezionata su misura per i mercati occidentali, le cui merci circolano con un vantaggio competitivo inarrivabile per i due terzi del mondo, una politica che permette la libera circolazione di beni e di denaro, ma che non esita a stabilire deroghe ai propri stessi trattati pur di minimizzare e ostacolare le manifestazioni di dissenso. Sono stati moltissimi -e tutti intollerabili- gli episodi di repressione nei confronti degli attivisti che contestavano questo vertice: un webserver sequestrato, poliziotti (goffamente) infiltrati pronti a provocare, manifestanti presi e trascinati via dai cortei, e un totale di 46 arresti, tra cui un attivista del gruppo di monitoraggio contro gli abusi delle forze dell'ordine In particolare, 6 di questi hanno coinvolto disobbedienti italiani, che sono stati sequestrati per decine di ore e rilasciati solo al termine delle manifestazioni. Come aveva preannunciato, la polizia danese ha effettuato numerosi controlli alle frontiere; probabilmente gli scambi di informazioni con le polizie di altri paesi europei sono stati assai itti, e lo sguardo del S.I.S. (Schengen Information System) è sempre più oppressivo. Diverse sono state le azioni di solidarietà in tutta Italia, come presidi e fax-strike. Indymedia Danimarca dedica tutta la sua prima pagina a questa serie di eventi, che ha particolarmente colpito il popolo danese. Altra informazione indipendente da tutta Europa
La FIAT ha deciso: a casa!la traducion en français Dopo l'abbandono da parte dei sindacati del tavolo delle trattative a cui sedevano anche FIAT e governo, l'azienza, venerdi' 6 Dicembre, ha recapitato ai propri dipendenti le prime lettere di CIGS a zero ore, per informarli che da lunedi' sarebbero rimasti a casa. La CIGS, ovvero "cassa integrazione guadagni", e' un ammortizzatore sociale che prevede teoricamente una integrazione pari all'80% della retribuzione, teoricamente perche' vi sono due tetti che rendono improbabile una vita dignitosa ad una famiglia monoreddito. Mentre dal governo arrivano attacchi ai sindacati o persino geniali inviti a lavorare in nero i lavoratori continuano a lottare per impedire riduzioni di personale e chiusura degli stabilimenti, si susseguono infatti le iniziative nei vari stabilimenti FIAT, la quale in una dichiarazione parla di accettazione del piano del governo, di "dolorosi" tagli al costo del lavoro e di "profonda ristrutturazione". Ristrutturazioni che in FIAT hanno una lunga storia: la sequenza crisi-ristrutturazione-riduzione del personale e' ormai il leit motif alla quale siamo abituati dal 1974. La FIAT, con la scusa delle ristrutturazioni "epocali", necessarie secondo l'azienda per superare la crisi di turno, usa la cassa integrazione per poi lasciare a casa buona parte dei lavoratori, come e' gia' accaduto nel 1977, nel 1980, nel 1993, tutti casi in cui era stato "garantito" il rientro in azienda dei cassaintegrati. Se queste sono le politiche aziendali per costruire un futuro, allora non possiamo che vedere molto scuro. Aggiornamenti e altro >>
Lo vogliamo liberoSono quasi vent'anni che Marco Camenisch sta in prigione. Anarchico ed ecologista, é stato arrestato la prima volta nel 1980 per atti di sabotaggio. Dopo dieci anni di carcere fra Novara e Biella é stato estradato in Svizzera: dalla primavera del 2002 é stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Pfaffikon, sottoposto a condizioni di detenzione molto pesanti, che violano i diritti fondamentali. E ieri Camenisch é stato di nuovo trasferito. Un regime che non lascia alcun dubbio sulla sua finalità: attraverso le dure condizioni carcerarie la magistratura di Zurigo vorrebbe piegare il suo rifiuto di collaborare con la giustizia. Il processo dovrebbe svolgersi entro il prossimo anno e fra Svizzera e Italia sta crescendo una rete di solidarietà che chiede la libertà per Marco Camenisch, prigioniero politico. Sabato 14 dicembre manifestazione a Zurigo: scarica il Volantino Approfondimenti Dossier | il sito Free Camenisch | La solidarietà è un'arma: scrivete a Marco Camenisch | si aggravano le condizioni di detenzione | Indymedia Svizzera | [ Archivio Features ]Ultimi aggiornamenti: Thu, 26 Dec 2002 21:39:35 +0000 |
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